E’ LA RADIO IL MEDIA PIU’ SOCIAL

Il 24 e il 25 settembre scorso si sono svolti alla Social Media Week di Roma due talk show che hanno coinvolto cinque radio nazionali commerciali e più di 150 partecipanti sul tema della nuova comunicazione radiofonica integrata grazie alle nuove tecnologie web e mobile. Organizzati dal Social Radio Lab – laboratorio-community on line di professionisti radiofonici e comunicatori web e mobile dedicato all’informazione, ricerca e condivisione sull’evoluzione della comunicazione radiofonica – i due eventi hanno confermato che, nonostante si parli tanto di “social tv”, è la radio ad essere veramente social. La quasi totalità delle 22 radio monitorate dal Social Radio Lab non solo propone siti internet con contenuti e numeri da grandi portali e app sempre più articolate, ma ha profili ufficiali su Facebook e Twitter che utilizza quotidianamente per aggregare, fidelizzare e coinvolgere la propria community di ascoltatori. Le radio hanno il vantaggio di poter contare su milioni di affezionati, ben contenti di arricchire la loro esperienza anche online. Radio Italia solomusicaitaliana, che domina su Facebook davanti a Radio Deejay e RTL 102.5, ha raccolto finora 2 milioni e 200mila fan. Radio Deejay invece su Twitter guarda tutti dall’alto del suo quasi milione e mezzo di follower, precedendo Radio 105 e RDS. Elevato anche il tasso di engagement: secondo Blogmeter, ad esempio, nel corso del 2013 la pagina de Lo Zoo di 105 ha generato più di 10 milioni di interazioni. YouTube, utilizzato dal 77% delle emittenti, vede prevalere Radio Globo con 26 milioni di visualizzazioni del canale principalmente grazie a video virali come Pulcino Pio. Negli ultimi mesi sale al 59% l’utilizzo di Instagram dove prosegue il testa a testa tra due brand del Gruppo Finelco: Radio Monte Carlo 2 (12.600 follower) e Radio 105 (12.400); o di Spotify, dove Radio 105, RMC e Virgin Radio vantano una media di 26.000 follower. Per il sottoscritto, che conosce molto bene il mondo radiofonico, il segreto rimane sempre quello di puntare su contenuti originali e presidiare tutte le piattaforme utili a mantenere costante e ricco di modalità il feeling con gli ascoltatori, senza dimenticare l’importanza degli eventi e del contatto diretto con loro. D’altra parte è da quasi quarant’anni, da quando è nata la radio libera, che la radio vince nella relazione con il proprio pubblico, dalle richieste di dediche al telefono degli anni 70, alla partecipazione in diretta degli ascoltatori, fino all’interazione con internet, ben prima di tutti gli altri media classici.

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